Cesare Anselmo Patrone
(vincitore della XLII edizione del Premio Scanno per l’Ecologia)

Medaglione

L’origine del Corpo forestale dello Stato risale al 15 ottobre 1822, anno in cui Carlo Felice di Savoia emanò le Regie patenti del Regno Piemontese con le quali decretò la costituzione dell’Amministrazione forestale per la custodia e la vigilanza dei boschi, ossia la prima organizzazione, territorialmente articolata, a cui venne affidato l’incarico di “invigilare sui boschi” e di garantirne la protezione.

Con le Regie patenti del 15 dicembre 1833 il re Carlo Alberto diede nuovo impulso all'Amministrazione forestale piemontese e ne stabilì la riorganizzazione su base territoriale. Ai sensi del regio decreto 5 luglio 1860 n. 4192, venne poi istituito il Ministero d’Agricoltura, Industria e Commercio che attribuiva all’Amministrazione forestale il compito di adottare una specifica regolamentazione finalizzata al miglioramento del territorio nazionale, del governo dei boschi e delle foreste, alla difesa del suolo e delle pendici e i compiti di polizia rurale e forestale.

A partire dalla proclamazione del Regno d'Italia, nel 1861, fu avviato il processo di unificazione della legislazione in materia forestale vigente negli Stati pre-unitari, con una politica incentrata sulla difesa del suolo e del regime idrogeologico montano, mediante ricorso ad opere di stabilizzazione e di rimboschimento delle pendici montane.

Presa coscienza della necessità di adottare misure adeguate per contrastare i fenomeni di dissesto idrogeologico, il 20 giugno 1877 fu stabilita la prima legge che individuava indirizzi unitari per regolare i tagli e le opere consentite sui terreni collinari e montani e le prescrizioni cui i proprietari terrieri dovevano attenersi.

Il 2 giugno 1910, con la legge n. 277, cosiddetta “Legge Luzzatti" veniva riorganizzato il Corpo Reale delle Foreste e veniva dato impulso all'acquisto di boschi e terreni per la costituzione del demanio forestale. L'Azienda di Stato per le Foreste Demaniali iniziava un lento e prezioso lavoro di preservazione di aree naturali di importante valenza ambientale.

Nel 1926 viene soppresso il Corpo Reale delle Foreste e viene istituita la Milizia Nazionale Forestale che, durante il regime proseguirà l'opera di incremento del patrimonio boschivo, soprattutto con finalità a carattere produttivo. Negli anni '30 vengono creati i primi parchi nazionali e proseguono le opere idraulico forestali in numerose aree del paese.

Il 12 marzo del 1948, con il decreto legislativo n. 804, nasce il Corpo forestale dello Stato, naturale prosecuzione dell'Amministrazione forestale, cui vennero affidati i compiti di salvaguardare il patrimonio boschivo nazionale, di proseguire l'opera di sistemazione dei versanti e di vigilare sulle buone pratiche selvicolturali.

Di rilevante importanza risultò la legge 25 luglio 1952 n.991, nota come “Legge sulla montagna”, la quale individuava nel Corpo forestale il principale artefice di una politica organica di sviluppo delle zone montane, volte a garantire il loro recupero fisico ed economico, nonché a migliorare le condizioni di vita attraverso la realizzazione di infrastrutture.

Con l’attribuzione alle Regioni di molte delle competenze del C.F.S., negli anni '70, con le leggi del 16 maggio 1970 n. 281 e del 22 luglio del 1975 n. 382, inizia a prendere maggior peso l'attenzione nei confronti dei reati in materia ambientale. Viene inoltre potenziato il sistema di lotta agli incendi boschivi, sperimentando, per la prima volta in Italia, l'impiego di aeromobili ad ala rotante nello spegnimento degli incendi.
Negli anni '80, l'Amministrazione entra a far parte del comparto sicurezza, divenendo una delle cinque Forze di Polizia; ad essa viene quindi attribuito il concorso nell'espletamento dei servizi di ordine e sicurezza pubblica.

Nell’intento di confermare e rafforzare le funzioni di polizia ambientale e forestale, oltreché quelle di Polizia Giudiziaria, Protezione Civile ed ordine e sicurezza pubblica attribuite al Corpo forestale dello Stato.

Il Corpo forestale dello Stato si inserisce nelle Sezioni di polizia giudiziaria presso le Procure della Repubblica.Infine il Corpo è stato inserito tra le Forze di polizia di riferimento ed ausilio per l’attività della Direzione Investigativa Antimafia – DIA (decreto legislativo 15 novembre 2012 n. 218).
La molteplicità dei compiti affidati al Corpo forestale dello Stato, distintosi per capacità ed importanza dei risultati conseguiti, affonda le radici in una storia professionale lunga 193 anni dedicata alla difesa del territorio e dell’ambiente.
Cesare Anselmo PATRONE è nato il 14/04/1954 a Buenos Aires ( Argentina)
è Dirigente Generale - Capo del Corpo forestale dello Stato

Nel 1981 entra a far parte dei ruoli del Corpo forestale dello Stato; Nel 1996 viene nominato Primo Dirigente; Nel 2000 è nominato Coordinatore regionale del Corpo forestale dello Stato per l'Abruzzo; Dal 22 aprile 2002 è Presidente del Parco Nazionale della Majella; Il 28 aprile 2004 il Consiglio dei Ministri lo nomina Dirigente Generale, Capo del Corpo forestale dello Stato; 
Dal 2007 è nominato rappresentante del MIPAAF nel Comitato Tecnico emissioni gas-serra;
Il 14 novembre 2009 è insignito della medaglia d'oro al merito ambientale concessa dal Ministro dell'Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare e consegnata dal Presidente della Repubblica;
Componente "Cabina di regia" per EXPO 2015;
Membro del Comitato Scientifico della Fondazione "Osservatorio sulla criminalità nell'agricoltura e sul sistema agroalimentare";Il 16 giugno 2014 è nominato coordinatore del Gruppo di lavoro "Terra dei Fuochi"; Membro onorario del Comitato Scientifico dell'Associazione World LEA;
Nel 2015 è Componente della Commissione per l'elaborazione di proposte di intervento sulla riforma dei reati in materia agroalimentare.

Menzione

Il Corpo Forestale dello Stato, istituito nel Regno di Sardegna nel 1822dal Re Carlo Felice allo scopo di “invigilare sui boschi”, ha accompagnato la storia d’Italia fino ai nostri giorni, costituendo il corpo di polizia dedicato inizialmente alla difesa dei boschi. Una competenza che negli anni più vicini a noi si è andata esplicando in numerose articolazioni.

In primo luogo la lotta agli incendi boschivi, che ultimamente si svolge anche con l’uso di velivoli ad ala rotante e  con i più avanzati mezzi di contrasto delle fiamme, a iniziare da capillari attività di educazione e sensibilizzazione.

La difesa della natura e della biodiversità, oltre che con azioni condotte come presenza attiva nelle Sezioni di Polizia Giudiziaria  presso le Procure della Repubblica, si concretizza anche con il controllo e la repressione dei reati di bracconaggio, di edilizia abusiva, di inquinamento e discariche illegali.

La protezione delle specie in via di estinzione viene esercitata tramite le azioni  basate sulle norme della Convenzione di Washington contro il commercio illegale di animali e piante minacciate di scomparsa, organizzate nell’Ufficio CITES operante anche presso le dogane con il sequestro di migliaia di esemplari e parti di specie animali e vegetali di cui è vietato il commercio.

Infine, assolutamente meritoria e insostituibile l’opera concreta di difesa del territorio realizzata attraverso 130 Riserve Naturali per 120.000 ettari, in cui si praticano anche iniziative di allevamento di specie rare, di rimboschimento naturalistico e di ripopolamento faunistico, senza dimenticare l’attività di sorveglianza nei più di venti Parchi Nazionali italiani.

Ritira il premio Scanno per l’Ecologia 2015 il dottor Cesare Patrone, già Presidente del Parco Nazionale della Majella e Dirigente Generale/Capo del Corpo Forestale dello Stato dal 2004.