Vincitrice della XL edizione del Premio Scanno per Antropologia Culturale e Tradizioni Popolari

Medaglione

Maria Pascuzzi docente di Antropologia culturale alla facoltà di Architettura dell’Università di Reggio Calabria è la coordinatrice delle attività dell'Istituto Calabrese “R. Lombardi Satriani” per la ricerca folklorica e sociale dall'anno 1989. Socio ordinario dell’AISEA, Associazione Italiana Scienze Etno-Antropologiche, fa parte del Comitato Scientifico per la costituzione di un centro di documentazione e ricerca sulla cultura mafiosa finalizzato all'istituzione di un Museo della 'Ndrangheta. Ha ricevuto importanti premi tra cui Premio Anassilaos 1994, Premio internazionale Medaglia d’oro Foyer des artistes, Centro internazionale di cultura, arte, scienza, Roma-Sant’Alessio d’Aspromonte nel 2005, Premio La testa del filosofo 2008.

Tra le sue più importanti relazioni: “La ricerca demo-antropologica in Calabria”, “Scuola, violenza, società”, “Criminalità e giustizia nella società meridionale”, “Cultura e società nella Calabria del ‘900”, “Donne in teatro”, “Teatro e metateatro”, “Temi e valori della condizione femminile nella letteratura popolare calabrese”, “Lo stretto di Messina nel piano territoriale del 2000”, “Per un’identità dei luoghi: Lo stretto necessario”. Con Corrado Augias e Adele Cambria realizza “La città, i giovani, la comunicazione”. Numerose le pubblicazioni: “Carta canta 'n cannolu”, (Jaca Book 1992) raccolta di proverbi, wellerismi, modi di dire, indovinelli, imprecazioni calabresi, “Il filo di un discorso”, (Falzea 1996), “L’Antropologia culturale e la formazione del conservatorista” (Gangemi 1999), “Trame”(Falzea 2000), “Lo spazio e il suo racconto”, in Luigi M. Lombardi Satriani, Il sogno di uno spazio, Itinerari ideali e traiettorie simboliche nella società contemporanea, (Rubbettino 2005), “The seismic sound”, “Microsocietà e globalizzazione”. Vince il premio Scanno con “I luoghi di Mnemosine”, (Città del sole 2012).

Menzione

“La Giuria ritiene di concentrare la propria attenzione sull´opera di Maria Pascuzzi "Luoghi di Mnemosine", apprezzandone il rigore espositivo e la ricchezza della documentazione iconografica. L´autrice è una studiosa nota che da diversi decenni dà rilevanti contributi all´Antropologia culturale e allo studio delle tradizioni popolari.

La prima parte di questo lavoro costituisce una rigorosa trattazione antropologica della funzione della memoria, trattazione non priva di suggestioni filosofiche e letterarie.

La seconda parte costituisce un´accurata rilevazione etnografica dei monumenti ai Caduti presenti nei numerosissimi paesi della provincia di Reggio Calabria analizzati in profondità, per la loro materia, per i destinatari di essi, per la funzione di supporto dell´identità collettiva che questa memoria pietrificata assume nei diversi contesti. Notevole infine l´attenzione ai Caduti a noi più vicini nel tempo mentre adempivano al loro dovere, quali quelli della Guerra del Golfo.

L´autrice si è avvalsa nella rilevazione etnografica della collaborazione degli studenti dei suoi corsi della Facoltà di Architettura dell´Università Mediterranea di Reggio Calabria i cui nomi vengono correttamente ricordati.”