(LETTERATURA PREMIO SCANNO 2012 alla Carriera)
Medaglione
Alberto Arbasino, nato a Voghera nel 1930, si è laureato in diritto internazionale all’Università di Milano. Giornalista, saggista, critico musicale, scrittore di vasta cultura e di forte impegno civile, ha collaborato con le più importanti testate italiane, da “L’illustrazione italiana” a “Il Mondo”, “Tempo presente”, “Il Verri” e il quotidiano “La Repubblica”. Si fa notare con “Le piccole vacanze” (1957) e i racconti intitolati “L’anonimo lombardo” (1959).
Ha fatto parte del Gruppo 63 ed è autore di romanzi, (“Super-Eliogabalo”, 1969; “La bella di Lodi”, 1972; “Specchio delle mie brame”, 1975) di saggi, (“Certi romanzi”, 1964; “Sessanta posizioni”, 1971) di reportage, (“Trans-Pacific Express”, 1981; “Mekong”, 1994) di interventi da polemista civile e politico, (“In questo stato”, 1978; “Un paese senza”, 1980). Il suo testo più importante resta però “Fratelli d’Italia” (1963) ampliato nel 1976 e nel 1993: straordinario catalogo di vizi, virtù, tic e manie di un’epoca ed un ambiente culturale, scritto con lingua scattante, briosa, che lo scrittore padroneggia con inimitabile maestria. Autore di poesie (“Matinée”, 1983), Arbasino si è cimentato anche con il teatro: come regista, mette in scena la “Traviata” (1965) al Cairo e la “Carmen” di Bizet al Comunale di Bologna (1967).
E’ anche un brillante recensore di spettacoli teatrali e lirici raccolti in volume (“Grazie per le magnifiche rose”, 1965; “La maleducazione teatrale”, 1966). In “Paesaggi italiani con zombi” (1998) lo scrittore diventa censore dell’Italia contemporanea e nel 2000 vince il premio P.E.N Italiano con “Le muse a Los Angeles”. “Rap!” costruita con la forma musicale del titolo e costituita dagli interventi apparsi sulle colonne de “L’Espresso” e su altre testate, da “La Repubblica” ad “Alias”, il settimanale de “Il Manifesto”, testimonia la capacità di Arbasino di interpretare la contemporaneità. Tra i suoi ultimi successi, “Le piccole vacanze” (Adelphi 2007), “La vita bassa” (Adelphi 2008), “L’ingegnere in blu” (Adelphi 2008), “In questo stato” (Garzanti 2008), “America amore” (Adelphi 2011). I volumi antologici delle sue opere ne “I Meridiani” (Mondadori), sono curati da Raffaele Manica. É stato deputato al Parlamento italiano come indipendente per il Partito Repubblicano Italiano tra il 1983 e il 1987.
Oggi è cavaliere di gran croce dell’ordine al merito della Repubblica Italiana.
MENZIONE:
“La giuria del Premio di letteratura ha deciso di assegnare il riconoscimento ad Alberto Arbasino, figura di assoluto rilievo nel panorama letterario del nostro Paese. Giornalista di costume, reporter, nella più alta accezione del termine, di viaggi e di esperienze in Paesi una volta lontani, amante e conoscitore dell´America (quella politica, letteraria, cinematografica), romanziere sofisticato e sperimentale: "Nell´idea di romanzo di Arbasino - è stato scritto - le citazioni sostituiscono l´intreccio o l´avventura del romanzo tradizionale: sono altre avventure verso altri mondi noti o meno noti o ignoti". Saggista di notevolissimo spessore culturale, critico teatrale e musicale, non c´è settore nel quale Arbasino non si sia cimentato con la sua prosa personalissima ed elegante, con i suoi giudizi profondi e mirati, con la sua analisi, talvolta tagliente e spregiudicata, nei confronti della società e della cultura contemporanea.
"Impossibile menzionare tutti i lavori scaturiti dalla penna di Arbasino nel corso della sua lunga carriera, una carriera che continua sulle pagine dei quotidiani e che ha ultimamente dato alle stampe per Adelphi, "America amore", una serie di saggi e di notazioni sulle sue esperienze americane, che compongono una affascinante radiografia degli Stati Uniti. Un autentico protagonista in definitiva, a cavallo del millennio, nel panorama nazionale e internazionale delle lettere. Il Premio Scanno, celebrando i suoi quarant´anni, intende oggi rendere omaggio a questo grande della cultura del nostro Paese”.