(vincitrice della XXXVII edizione del Premio Scanno per la Letteratura)

Medaglione

Melania Mazzucco è una scrittrice italiana, laureata in Storia della Letteratura Italiana Moderna e Contemporanea e in Cinema al Centro Sperimentale di Cinematografia. Ha scritto per anni soggetti e sceneggiature per il cinema, dedicandosi poi alla letteratura, al teatro e alla radio.

Nella narrativa ha esordito nel 1992 con il racconto Seval . I romanzi successivi, Il bacio della Medusa (1996) e La camera di Baltus (1998), l’hanno fatta conoscere al grande pubblico e sono stati ben accolti dalla critica. Fino ad arrivare a Lei così amata (2000), con cui ha vinto diversi riconoscimenti, tra cui il SuperPremio Vittorini, il Premio Chianciano e il Premio Napoli e a Vita (2003) per cui le viene assegnato il prestigioso Premio Strega.

Dal romanzo Un giorno perfetto (2005), viene tratto l´omonimo film di Ferzan Ozpetek.

Scrittrice eclettica, per il teatro, insieme con Luigi Guarnieri ha scritto, a metà degli anni ’90, Una pallida felicità – Un anno nella vita di Giovanni Pascoli, vincitore della Medaglia d’oro per la drammaturgia italiana nel 1996.

Menzione

Dopo l’intermezzo di “Un giorno perfetto”, Melania Mazzucco torna al genere nel quale è capace di eccellere: la biografia immaginaria scritta con l’ausilio di una rigorosissima documentazione. “La Lunga attesa dell’angelo”, pubblicato da Rizzoli, racconta, in oltre 400 pagine, la vita artistica e intima di Jacopo Robusti, detto il Tintoretto. Dell’autore del poderoso ciclo dei dipinti di San Rocco a Venezia, la Mazzucco riesce, quasi piegando la scrittura alla pittura, a interpretare magistralmente la personalità, e non importa se si tratta di personalità inventata, non importa quale sia stato il vero rapporto che lo legò alla figlia Marietta anche lei pittrice. Quel che affascina in questo romanzo è la capacità di restituirci, un’atmosfera, un’epoca, e soprattutto una grande anima di artista.

La Mazzucco con questo romanzo – nel quale il ponderoso lavoro di documentazione in filigrana mai appesantisce la lettura – porta a risultati di indubbio interesse un genere al quale ella ha saputo conferire un carattere di originalità e rinnovamento rispetto alla tradizionale biografia romanzata. “La lunga attesa dell’angelo” conquista il lettore con una scrittura, tersa, elegante, raffinata, spesso poetica, non aliena dalle necessità del realismo che non sfiora mai la volgarità. La costruzione della storia è avvincente grazie alla capacità della scrittrice di trasformare in avventure appassionanti la storia dell’anima di un grande artista.